Disability Film Festival e Matteo Marelli presentano il film premio Oscar “Drive my car” di Ryusuke Hamaguchi

In attesa della 2° edizione del Disability Film Festival, attualmente in fase di organizzazione, torna la micro-rassegna cinematografica “Tag uɘ if you can”, pensata per mantenere un contatto con il pubblico del DFF durante l’attesa. Il terzo e ultimo appuntamento prevede la proiezione di Drive my car (Giappone 2021, 179′) di Ryusuke Hamaguchi, in programma martedì 21 marzo (dalle ore 20.30) presso Il Piccolo Cinema di Via Cavagnolo 7 a Torino con la partecipazione del critico cinematografico Matteo Marelli. Drive my car, ottavo lungometraggio del regista giapponese, è stato premiato nel 2022 con l’Oscar al Miglior Film Internazionale e, l’anno precedente, con il Prix du Scenario alla miglior sceneggiatura al Festival di Cannes.

L’opera narra la vicenda del drammaturgo, attore e regista teatrale Yusuke Kafuku, il quale accetta di condurre una residenza teatrale ad Hiroshima preparando uno spettacolo multilingue, adattamento di Zio Vanya di Checov. Lo spettatore conosce il passato ed il presente della vita del protagonista attraverso una serie di incidenti, nel senso letterale e non solo tragico del termine, scoprendo come le sue uniche certezze (nido/riparo) degli ultimi 15 anni siano la dedizione nei confronti della moglie Oto e il rapporto simbiotico con la sua auto, una Saab 900 rossa del 1987.

Quando Kafuku si ritroverà costretto a cedere il volante alla giovane Misaki, il mondo da lui conosciuto fino ad allora muterà irreversibilmente contaminandosi con quelli altrui, compresi gli attori del casting dello spettacolo senza tralasciare i segreti svelati da Oto. Drive my car è un film solo narrativamente lineare, che detiene in sé le chiavi per rendere possibile la fine della marginalizzazione, il potere dell’arte della mimesi e quello della rappresentazione, in una contemporaneità dove la forza dell’esperienza condivisa si sta disperdendo.

A spiegare le ragioni della scelta di presentare Drive my car è la Direttrice Artistica del Disability Film Festival Carmen Riccato: «Con l’idea di muoverci dentro un orizzonte sempre più intersezionale – commenta – non potevamo non scegliere il capolavoro di Hamaguchi: la sua lentezza, la sua perseveranza, la sua precisa volontà di restituire il potere dell’arte, della rappresentazione, della mimesi e della narrazione, che sono globali possibilità di relazione, coinvolgimento e cura, mi hanno folgorata. Il multilinguismo del film richiede pazienza e ascolto attivo, doti umanissime in grado di concretizzare l’inclusione di cui tanto si parla, spesso senza pragmatismo. La scelta di invitare Marelli, invece, non è solo dovuta alla sua specifica competenza nell’analisi delle relazioni tra cinema e teatro, ma anche per la sua capacità di trasmettere il valore aggiunto dell’esperienza di visione condivisa, cruciale per cogliere le stratificazioni di questo film».

La proiezione sarà resa completamente accessibile attraverso sottotitolazione in italiano e audiodescrizione. Durante la presentazione e durante gli interventi sarà disponibile interpretariato LIS. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

 

DISABILITY FILM FESTIVAL

Disability Film Festival nasce nel 2019 su iniziativa di Associazione Volonwrite, impegnata dal 2009 nel campo della comunicazione sociale. Nella convinzione che la disabilità sia (anche) un modo di essere, nonché parte integrante del percorso identitario di chi la vive di persona, di chi la conosce da vicino e di chi la condivide, il festival si propone di presentare una prospettiva interna facendo dei prodotti culturali – dal cinema alla letteratura – strumenti per costruire una realtà più inclusiva.

 

MATTEO MARELLI

Critico cinematografico tra i più sperimentatori (caporedattore di Uzak, a cui si deve una completa retrospettiva di Tsukamoto), è tra i selezionatori del Filmmaker Festival di Milano. Firma decisamente originale di Film TV, ha dato prova della sua dedizione (anche ai cinefili meno esperti) nel momento di maggior difficoltà della Settima Arte, durante la pandemia tra il 2020 ed il 2021, con molteplici iniziative a sostegno delle sale cinematografiche indipendenti. Collabora, tra gli altri, con Il Manifesto, Cineforum e la Rivista Internazionale Studi Pasolinani, ed è appassionato studioso delle innumerevoli relazioni tra Cinema e Teatro.

 

 

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