Amico Libro, visita guidata al Museo della passamaneria “Vittorio Massia” e alla Pieve di San Pietro

L’associazione di volontariato culturale Amico Libro OdV organizza per sabato 4 febbraio 2022 (ore 10.30) una visita guidata a Pianezza al Museo della passamaneria “Vittorio Massia” e successivamente alla Pieve di San Pietro.

L’appuntamento è previsto davanti al Museo della passamaneria “Vittorio Massia – Lungo Dora Maria Bricca 20 – Pianezza.  Le visite sono guidate e gratuite e terminano alle 12:30. I partecipanti possono scegliere:

  • utilizzare i mezzi propri
  • utilizzare un servizio taxi per 8 persone, al costo di € 10,00 a persona valido per andata e ritorno (chi desidera utilizzare questo servizio deve trovarsi alle ore 09.30 presso i giardini del Fante, C.so Duca degli Abruzzi davanti al Politecnico.

Pranzo su richiesta. Il pranzo sarà prenotato da Amico Libro presso il Ristorante La Stazionetta di Pianezza (specializzato in pesce). Menù al prezzo di € 24:00 compresa acqua, caffè, coperto.

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La visita si volge a Pianezza in un Museo Laboratorio dove antichi macchinari testimoniano la storia pluricentenaria dell’Antica Fabbrica di Passamanerie, fondata nel 1843 dalla famiglia Massia e guidata ininterrottamente dalla stessa fino ad oggi.
Chi entra nell’Antica Fabbrica entra in una storia. Una visita coinvolgente e fuori dall’ordinario che offre la possibilità di assistere alle varie fasi della fabbricazione manuale di tessitura, cordoneria e lavorazioni a banco, che ancora oggi trovano applicazione nei campi più svariati dell’arredamento, dalle decorazioni teatrali fino all’alta moda.
I Massia sono una dinastia di “spinettai” – già citati nell’edizione del 1843 della Guida di Torino Marzorati – che producevano alamari e galloni per le giubbe dell’esercito piemontese. All’epoca la ditta di passamanerie può̀ già̀, infatti, vantare una storia secolare; negli Statuti dell’Università dei Mastri Fabbricatori di stoffe di Torino del 1686 risulta esserci un Massia Giovanni Battista tessitore, probabilmente con sede nell’Albergo di Virtù, istituzione benefica prima in via delle Rosine, poi in piazza Carlina.
La ditta ha continuato ininterrottamente la sua attività e oggi, grazie all’esperienza tramandata da padre in figlio e a macchinari originali d’epoca, può fornire restauri e rifacimenti tessili secondo antiche regole di lavorazione ormai scomparse da tempo.
Lunghissimo l’elenco di musei, teatri, castelli e palazzi forniti dalla passamaneria con tessuti ricostruiti sugli originali. Oltre alla realizzazione dei particolari di divise militari per gruppi storici, corpi militari e per guardie reali di numerose case regnanti, la ditta restaura e riproduce passamanerie per costumi d’epoca, teatrali e per il cinema, così come per gli interni delle carrozze da parata e auto d’epoca che vengono realizzati su disegni rigorosamente originali.

L’origine della Pieve di San Pietro risale all’epoca medievale, anche se il sito è ricco di reperti romani. La costruzione è quasi a strapiombo sulla Dora, lungo la cui riva destra correva una delle più importanti vie romane, la strada delle Gallie, la via Francigena, che partiva dalla Porta Segusina di Torino e, costeggiando la Dora, si spingeva sino ai valichi alpini. Ci sono correlazioni fra pievi e fundi latini a carattere agricolo, si trovano indizi anche nella Pieve di San Pietro: a parte il nome degli “Aebutii”  impresso su un mattone – e tale potente famiglia possedeva fundi nella zona – a quanto pare la grande pietra che fa da soglia del presbiterio era elemento di un torchio in uso nel I secolo d.C. Il sito avrebbe potuto ospitare un edificio religioso: è stato rilevato come per lo più le pievi del triangolo Asti – Torino – Casale, sorgono su più̀ antichi siti di templi o edicole pagane. Quindi, nel nostro caso, si possono ipotizzare con fondati motivi una continuità di insediamento e una lunga continuità di culto religioso, se si tiene conto che ad un edificio paleocristiano di epoca ravennate (VI secolo circa) si ascrive il frammento di pluteo riutilizzato nella nostra Pieve. Si potrebbe rimandare a strutture di epoca longobarda (VI – VIII secolo) il fatto che la misura base usata nell’edificio è il piede “liprando” (da Liutprando, re longobardo) e che l’intitolazione a San Pietro parrebbe solita nei luoghi conquistati al cattolicesimo, contro la fede dei Longobardi

Per informazioni: 333.1609156
E-mail: amicolibro06@libero.it

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