Eufemia, tra coronavirus e ripartenza: vietato stare fermi

Eufemia è un’Associazione di Promozione Sociale, nata a Torino nel 2010 dall’entusiasmo di giovani appassionati di progetti internazionali. Giovani che da subito però hanno voluto ampliare il proprio orizzonte aggiungendo al tema della mobilità europea anche quello dell’inclusione sociale di persone con minori opportunità, della promozione della cittadinanza attiva e del dialogo interculturale.

Anche in questi mesi segnati in maniera profonda dalla presenza del coronavirus nelle nostre vite, Eufemia non si è fermata mai. Ha deciso “semplicemente” di concentrare tutti i suoi sforzi sul modo in cui potersi rendere ancora una volta più utile alle persone e alle famiglie più fragili. Giulia Farfoglia, vicepresidente di Eufemia, racconta così quanto realizzato: “La nostra associazione da sempre è molto sensibile al tema del cibo e soprattutto al come si possano recuperare e non sprecare le eccedenze alimentari. Con il coronavirus la nostra attività si è dovuta ovviamente trasformare anche per adeguarsi alle disposizioni e restrizioni, ma non ci siamo mai fermati. Una delle prime cose che abbiamo realizzato è stato quindi un progetto di cucina e trasporto pasti per le persone senza dimora rimaste in quei giorni senza neppure  la possibilità di poter accedere alle mense presso cui trovavano abituale ristoro. In due mesi – continua Farfoglia – si è creata così un’importante rete di volontari che ha potuto sfruttare anche l’attiva partecipazione di alcuni ristoratori solidali che hanno messo a disposizione le proprie cucine chiuse per preparare un pasto caldo a queste persone in difficoltà”. Ancora la vicepresidente di Eufemia: “Coinvolgendo una catena di 50 volontari siamo arrivati a cucinare anche 140 pasti al giorno. E per essere più capillari possibili nelle consegne che venivano fatte in macchina o anche in bici è stato realizzato anche un grande lavoro di mappatura dei luoghi in cui erano queste persone senza dimora. È stata una fatica immane, ma la soddisfazione è stata altrettanto grande. Sul tema abbiamo anche agito in qualche modo da catalizzatore e questo ci ha portato un’attenzione politica, diciamo, non sempre positiva…”

Farfoglia parla poi di un’altra attività a tema alimentare: “Eufemia ha risposto alla chiamata del Comune ed è stata uno degli snodi territoriali per la distribuzione dei pacchi alimentari alle persone in maggiore difficoltà economica. Noi ci siamo di fatto occupati della Circoscrizione 3 e per garantire questo tipo di servizio abbiamo messo a disposizione tutte le nostre forze ed energie. Altrimenti non sarebbe stato possibile servire più di 250 famiglie a settimana. Uno sforzo enorme reso possibile grazie ovviamente al contributo del Banco Alimentare e anche ai tanti donatori privati che ci hanno consegnato di loro spontanea volontà cibo secco e fresco”. E ora? Fargoglia: “Lentamente si sta tornando alle normali attività e noi come sempre siamo in prima fila nella lotta allo spreco. Non a caso siamo anche capofila del progetto Food Pride per la città di Torino e i comuni della cintura. La nostra mission come sempre è quella di cercare di essere un contenitore e portare soluzioni a questa istanza”.

Il presidente Pasquale Lanni, con uno sguardo già al prossimo futuro, parla invece degli altri progetti di Eufemia pronti a ripartire nelle prossime settimane: “Uno dei nostri ultimi cavalli di battaglia sono state le Escape Room educative. Alcune di queste riapriranno con tutte le misure di sicurezza possibili già nel mese di agosto. A luglio e ad agosto riprenderemo anche dei laboratori di teatro e arti per il sociale al Teatro Marchesa: siamo in attesa di conferme dalla Circoscrizione 6, ma non dovrebbero esserci problemi”. Per quanto riguarda gli scambi internazionali, tema carissimo a Eufemia, Lanni spiega: “In questo momento siamo ancora bloccati e non potrebbe essere altrimenti dal momento che noi vorremmo che chi parte per un’esperienza del genere ne possa godere i vantaggi e non le restrizioni di questo periodo. Noi potremmo anche accogliere volontari in scambio, ma che senso ha se poi questi non possono nemmeno incontrarsi o partecipare a occasioni sociali? Abbiamo comunque dei progetti in partenza da agosto e per chi è interessato è proprio questo il momento in cui è necessario farsi avanti. Poi se tutto va bene dal punto di vista sanitario, a settembre sarà per noi un fiorire di iniziative; vogliamo recuperare il tempo perduto: penso ad esempio a tutto quello che abbiamo in testa su temi come cucina, digitale, giovani…”.

 

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