L’associazione di volontariato culturale Amico Libro OdV, in collaborazione con la Fondazione Paolo Ferraris, presenta mercoledì 23 novembre 2022 (ore 17.30) la nuova edizione di “Doveri dell’uomo – Mazzini e l’appropriazione indebita del fasciscmo” di Pier Francesco Quaglieni. Appuntamento con l’autore all’Educatorio della Provvidenza, Corso Trento 13, Torino.

Non esistono uguaglianza e libertà se gli individui non hanno piena coscienza dei doveri a cui sono chiamati. È uno dei concetti alla base del volume Dei doveri dell’uomo, saggio di Giuseppe Mazzini, uscito per la prima volta nel 1860 e rivolto principalmente alle masse operaie, una sorta di testamento spirituale del patriota genovese. Un’opera ancora oggi considerata fondamentale nelle teorie del diritto e oggetto anche di una interpretazione successiva che la portò, negli anni del Ventennio, a concorrere alla costruzione della dottrina fascista.

In occasione del 150esimo dalla morte di Mazzini, il Centro Pannunzio intende riflettere sul suo pensiero e su quest’opera, grazie a una riedizione curata. Il direttore dell’ente culturale, Pier Franco Quaglieni, ha dato alle stampe Doveri dell’uomo (Pedrini), nuova edizione del lavoro di Giuseppe Mazzini con un saggio inedito di Renzo De Felice (considerato il maggiore storico del fascismo) sui rapporti fra il patriota e Marx. «Un inedito – dice Quaglieni – del De Felice che doveva ancora occuparsi di fascismo, per evidenziare la grandissima sensibilità di Mazzini».

«Quella dei fascisti – dice Quaglieni – è stata un’appropriazione indebita operata da Giovanni Gentile e Alfredo Rocco, che intendeva arruolare Mazzini fra i fautori ante litteram del fascismo. Si confonde il patriottismo di Mazzini, che esiste, con il nazionalismo, che invece non c’è. La sua idea di patria era nel rispetto delle patrie altrui. Anche in tempi recenti c’è stato un tentativo di manipolazione. Ho scelto di occuparmi di Mazzini per riportare le cose a come dovrebbero essere».

Al centro del volume resta il richiamo ai doveri. «Sono un tema – dice Quaglieni – oggi quasi dimenticato, ma i diritti ci sono nel momento in cui i doveri si rispettano. Forse alcuni di questi sono diventati obsoleti, ma Mazzini ha scritto, ad esempio, un capitolo sul ruolo della donna nella società mettendo in evidenza i diritti femminili, un tema di una attualità straordinaria». Il lavoro rientra nelle celebrazioni nazionali per i 150 anni dalla scomparsa di Giuseppe Mazzini.