I webinar dell’Associazione Prevenzione Tumori – Il tumore anale: i principali fattori di rischio

I tumori dell’ano sono relativamente rari e rappresentano il 2.5% dei tumori dell’apparato digerente. Dai dati riportati dall’AIRC (Foundation for Cancer Research) in Italia si registrano poco più di 1.000 casi l’anno450 negli uomini e 650 nelle donne, (dati del 2016). Negli Stati Uniti sono stati osservati 8.590 nuovi casi nel 2020 (2.690 uomini e 5.900 donne) con 1.350 decessi attribuibili a tale tipo di neoplasia. Gli studi Americani hanno inoltre evidenziato un incremento dell’incidenza del cancro dell’ano del 2.7% per anno negli anni compresi tra il 2001 e il 2015. L’incremento è stato del 2.2% nella popolazione maschile e del 3.1% in quella femminile. La mortalità è incrementata del 3.1%(3.4% negli uomini e 2.9% nelle donne).

Il tumore dell’ano è completamente diverso dai tumori del colon-retto. La principale causa eziologica del tumore dell’ano è l’infezione da parte del Papilloma virus umano (HPV), responsabile di circa il 90% dei tumori dell’ano. 

fattori che influenzano lo sviluppo del tumore dell’ano sono il numero di partner sessuali (un elevato numero favorisce la trasmissione del virus), i rapporti analie il fumo di sigaretta. L’infezione del virus HIV associato è un fattore favorente la progressione del virus dell’HPV. Anche pregresse precancerosi o tumori della cervice uterina (CIN-tumori dell’utero) possono predisporre lo sviluppo di precancerosi o tumori dell’ano. I pazienti HIV positivi omosessuali con un elevato numero di partner sessuali hanno un elevato rischio di sviluppare una patologia HPV correlata che può degenerare in una precancerosi o in un carcinoma dell’ano. Un’altra categoria a rischio di sviluppare un tumore dell’ano sono i pazienti immunodepressi (uomini e donne HIV positivi, pazienti trapiantati).

Nelle forme iniziali il tumore dell’ano è asintomatico. “Il sintomo principale e più frequente è il sanguinamento che si può verificare dopo la defecazione, ma talora anche indipendentemente dalla stessa – spiega il Dottor Massimiliano Mistrangelo, Chirurgo presso il Dipartimento di Chirurgia generale e Specialistica dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino -. Il sangue è rosso vivo ed usualmente di piccola entità. Spesso il paziente riferisce la comparsa di una neoformazione (massa) di consistenza dura che aumenta progressivamente di volume nel corso delle settimane e dei mesi. Possono essere associati dolore e prurito anale, una cambiamento della forma delle feci (che diventano più piccole), la comparsa di alvo alterno (stitichezza alternata a diarrea) e la comparsa di secrezioni atipichea livello della regione anale. Va sottolineato che tutti questi sintomi possono essere correlati a patologie benigne quali emorroidi, ragadi anali, fistole, trombosi emorroidarie, prolassi rettali, per cui non bisogna farsi un’auto diagnosi, ma è indispensabile effettuare una visita proctologica e l’anoscopia (la visualizzazione del canale anale con uno strumento), che è un esame modicamente fastidioso, ma non doloroso. Una diagnosi tempestiva permette di effettuare una diagnosi ed impostare la terapia adeguata senza perdere tempo con terapie non efficaci ed evitare così che il tumore possa progredire”.

La prevenzione primaria del tumore dell’ano consiste nella vaccinazione per il virus dell’HPV“Attualmente la vaccinazione con vaccino Nonavalente è indicato in tutte le ragazze di 12 anni (prima del primo rapporto sessuale) – prosegue il chirurgo -. Negli ultimi anni la vaccinazione è consentita anche alle persone di sesso maschile. La vaccinazione serve per ridurre l’incidenza dei tumori HPV correlati (cervice uterina in particolare) ed in parte ridurre anche le lesioni benigne quali i condilomi per reazione crociata, anche se i risultati degli studi pubblicati nella Letteratura scientifica non hanno confermato completamente i risultati attesi. Per quanto riguarda uncontrollo preventivonon esiste un’età specifica per la prevenzione. Nella popolazione generale la prevenzione può essere effettuata dopo i 50 anni. Attenzione, però, alle popolazioni a rischio che possono sviluppare le precancerosi anche in età giovanile (dai 18-20 anni in su) per cui la prevenzione va iniziata precocemente nelle popolazioni a rischio”.

La prevenzione secondaria consiste nella ricerca e nella rilevazione delle precancerosi, in modo da effettuare il loro trattamento e prevenire la progressione verso il tumore. La visita proctologica e l’anoscopia permettono di fare una diagnosi differenziale e di effettuare una biopsia ambulatoriale nel caso di sospetto di tumore. A Torino, il Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale (Ce.Mu.S.S.) dell’Ospedale Oftalmico e l’Ambulatorio di coloproctologia diretto dal Professor Mario Morino, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino si occupano della prevenzione secondaria di questa neoplasia, tramite l’effettuazione dell’anoscopia ad alta risoluzione e delle biopsie necessarie per il riscontro delle precancerosi HPV correlate. La Città della Salute e della Scienza di Torino ha predisposto una percorso (PDTA) che parte da una valutazione iniziale del paziente (presso il CAS – Centro Accoglienza Servizi) e permette successivamente la presa in carico completa del paziente dalla stadiazione, alla cura ed al successivo follow up. 

L’Associazione di Prevenzione di Tumoridà un aiuto fondamentale nella prevenzione delle patologie tumorali. Attualmente non è previsto un percorso dedicato al tumore dell’ano, anche se le visite di prevenzione di tumori del colon retto (per il momento sospese a causa del Covid), che vengono effettuate ormai da anni all’Ospedale Molinette, prevedono l’effettuazione di una esplorazione digitale del retto a tutti i pazienti che si presentano alla visita di prevenzione.

L’esplorazione rettale e l’esplorazione della regione perianale e orifiziale anale sono infatti fondamentali per l’individuazione di “noduli” o “masse” sospette che verranno poi approfondite con una anoscopia, eventualmente ad alta risoluzione, ed una biopsia se ritenuta necessaria. Speriamo che la vaccinazione anti-Covid ci permetta di riprendere le visite di prevenzione dei tumori del colon retto attualmente effettuate dal Professor Marco Ettore Allaix in modo da poter riscontrare delle precancerosi o delle neoplasie in fase iniziale, il cui trattamento dà delle ottime opportunità di guarigione. Ricordiamoci che la prevenzione è fondamentale nelle patologie tumorali”.

infine, per quanto riguarda la chirurgia, i tumori perianali in stadio estremamente iniziale possono essere sottoposti ad una asportazione chirurgica. “In tutti gli altri casi ed in tutti i tumori del canale anale nonva mai effettuato un trattamento chirurgico ma il paziente va sottoposto ad un trattamento combinato radio-chemioterapico che permette la guarigione nel 75-80% dei casi e sottoposto ad intervento chirurgico solo nei casi di fallimento del trattamento radio chemioterapico. Purtroppo il trattamento chirurgico di salvataggio è assai demolitivo e richiede l’asportazione dell’ano e dei tessuti perianali con il confezionamento di un ano artificiale” conclude il Dottor Mistrangelo.

Il webinar, “Il tumore anale, una neoplasia HPV correlata: la prevenzione e la diagnosi”, in programma lunedì 3 maggio 2021, dalle 14,30 alle 15, verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook ‘Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte ODV’ https://www.facebook.com/prevenzionetumori.org  

Gli ascoltatori potranno intervenire in direttaformulando domande e trovare le risposte che cercano scrivendo a comunicazione@prevenzionetumori.org    

Il link di Zoom per registrarsi e partecipare: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_HywcoadlS4-iBDACbm72mg 

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