Il “diario di bordo” di Au.Di.Do.: storie, attività, foto e ginnastica via WhatsApp

“Gestiamo una struttura ampia e indipendente, ad Alpignano, con giardino e orto. Lì organizziamo, tutti i giorni, attività e laboratori ricreativi, sportivi, manuali, e i cosiddetti “gruppo parola” di sostegno psicologico ed educativo, con l’aiuto di una quarantina di volontari, una psicologa e un’educatrice. Aiutiamo a sviluppare percorsi di benessere e autonomia un centinaio di disabili intellettivi adulti, diciamo dai vent’anni in su. Ma il 23 febbraio abbiamo abbassato la saracinesca, abbiamo chiuso”.

Inizia così il racconto di Nicola Paiuzza, presidente dell’associazione Au.Di.Do. (Autogestione Diversamente Dotati), un racconto in cui il Covid-19 segna una divisione netta tra il “prima” e il “dopo”. “Per i ragazzi – continua Paiuzza – è stato un trauma, un drammatico cambiamento nelle loro abitudini che ha messo in difficoltà enorme loro e le loro famiglie. Rischiano di perdere le abilità acquisite e di non riuscire a gestire la nuova quotidianità. Con il direttivo, ci siamo detti “dobbiamo fare qualcosa”. E visto che molti di loro sanno usare strumenti informatici, WhatsApp è diventato il nostro nuovo mezzo di comunicazione”.

Un gruppo WhatsApp è diventato il centro dell’attività dell’Au.Di.Do.: volontari ed educatori postano storie del buongiorno e della buonanotte, ogni giorno viene proposta un’attività, come cucinare una torta o fare gli gnocchi, ogni settimana c’è una nuova sfida. Vengono letti brani e proposti argomenti di riflessione, come la paura, la solitudine, l’amicizia, e tutti sono invitati a offrire il loro contributo, a mandare un pensiero, a scattare una foto. Sul sito voltoweb.it/audido c’è il “diario di bordo” che racconta le attività della settimana e le racchiude in video.

“Poi c’è un gruppo dedicato alle attività sportive – prosegue il presidente – visto che abbiamo squadre di calcio, karate, judo e sci, in collaborazione con le società sportive del territorio: tramite riunioni sulla piattaforma Zoom, facciamo ginnastica insieme. E ci sono due gruppi dedicati ai genitori e alle famiglie, uno in cui tutti possono condividere problemi e dare suggerimenti, un altro di auto mutuo aiuto gestito da un volontario che ha studiato per diventare facilitatore. E ovviamente la psicologa è sempre a disposizione di chi abbia bisogno di un consiglio privato”.

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