L’Associazione tutori volontari, costituita nel 1998 si pone come scopo fondamentale l’assunzione della tutela di persone interdette (o di minori) e nella maggior parte dei casi l’associazione si rivolge a persone ricoverate in istituti di assistenza o in comunità alloggio, generalmente poco abbienti e senza parenti disponibili (o capaci) ad assumersi la tutela.

I tutori dell’associazione, adeguatamente preparati attraverso corsi specifici di formazione, vigilano sugli interventi compiuti dagli enti preposti alla salute, all’istruzione, all’assistenza, affinché siano rispondenti ai bisogni delle persone tutelate. Pertanto, i soci intendono principalmente curare e difendere i diritti e gli interessi della persona.

Così è stato anche durante il periodo di lockdown, come spiega il presidente Giuseppe D’Angelo: «Nel periodo di blocco abbiamo continuato a dare supporto per la nomina di tutore, carica che si assume in rappresentanza di persone non autosufficienti, dando supporto via telefono o via mail. Nel prossimo futuro abbiamo in previsione una riunione che era già in programma da prima della chiusura totale; l’idea è presentare un bando per la ricerca e la formazione di tutori e volontari per persone che non hanno nessuno su cui potersi appoggiare e su cui poter fare affidamento in un momento di necessità o difficoltà. Per il momento è tutto slittato, si trattava di un progetto di più ampio respiro, da realizzare su due anni, perché è un cammino che ha necessità di valutazione delle persone».

Poi D’Angelo fa una sorta di appello: «Siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari da formare per dare una mano all’associazione» nel supporto di famiglie che hanno persone anziane e hanno bisogno di supporto per aiuti e consulenze gratuite.