Telefono Rosa, Lella Menzio: “La crisi rende indispensabile la nostra presenza, anche ad agosto”

Il Telefono Rosa è un presidio fondamentale nel contrasto alla violenza sulle donne: le sue volontarie non hanno mai mollato durante (clicca qui) e dopo (clicca qui) la pandemia. Abbiamo intervistato la presidente Lella Menzio sulle attività estive dell’associazione.

Inizierei con una valutazione conclusiva sul periodo del lockdown.

“Al di là delle definizioni temporali via via stabilite (lockdown, fase 2, fase 3), continuiamo a confrontarci con una emergenza che non è solo sanitaria, ma sociale ed economica, che ha condizionato e condiziona i significati della socialità e che comunque porta all’emarginazione e all’isolamento, nonché a pericolose e drammatiche precarietà economiche. La ripresa di attività c’è stata, nel nostro ambito peraltro non è mai cessata, ma sono ancora in vigore regole stringenti, che obbligano a una programmazione rigida, per la sicurezza di tutte. Di sicuro stiamo vedendo l’emersione di tante violenze rimaste silenti in periodo di lockdown, anche perché in quel periodo era praticamente impossibile per le donne trovare vie di fuga alternative alla collocazione domestica, soprattutto in presenza di figli. Ora le situazioni stanno emergendo, ma con una gravità aumentata e con maggiori difficoltà a garantire reali spazi di allontanamento dalla violenza. Mancanza di denaro, difficoltà a fare la spesa, timore per il possibile intervento dei servizi sociali nei confronti dei figli minori, mancanza di autonomia perché molte di quelle che anche avevano una occupazione ora l’hanno persa: sono tante le problematiche da tenere in considerazione”.

Gli effetti del Covid continuano dal punto di vista economico: i periodi di crisi hanno una ripercussione anche sulla violenza sulle donne?

“Certamente sì. Ma non si tratta di fattori scatenanti, quanto piuttosto di una ulteriore aggravante. Il lockdown non ha creato “nuovi mostri”, ma ha profondamente aggravato il comportamento di quelli che già erano violenti: lo stress economico, le preoccupazioni per la salute, la perdita o il ridimensionamento del lavoro non creano la violenza, ma alterano anche quei pochi meccanismi che in epoche più serene consentono almeno ai maltrattanti di gestire, non sempre ma talvolta, i loro comportamenti violenti”.

L’attività del telefono rosa nel mese di agosto continua senza interruzioni?

“Le attività da remoto svolte in modo consistente nel periodo di lockdown e nelle fasi successive ci consigliano di mantenere operativa sia l’attività in presenza (pur con tutte le scrupolose e necessarie osservanze delle regole sanitarie) ma anche quella da remoto: sono ormai tantissime le donne che non si fermano a una telefonata di generica informazione o orientamento, ma che richiedono vere e proprie consulenze e accoglienze prima di presentarsi di persona. Pertanto, nel mese di agosto saremo operative, tranne la settimana dal 10 al 15 agosto, dove comunque saranno attive le azioni da remoto, dalle ore 11 alle ore 17, con la chat attiva sul numero di emergenza 327-3275692”.

Di solito che dati avete nel periodo estivo rispetto agli altri momenti dell’anno?

“Nel periodo estivo i dati sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli del resto dell’anno. Per tale periodo vale l’ordinaria osservazione che le ferie o comunque la chiusura di molte aziende e posti di lavoro riporta donna e maltrattante a un contesto di frequentazione h24. Circostanza, quindi, di forzata convivenza che da un lato farebbe leggermente diminuire i numeri delle chiamate proprio a causa della presenza assidua del partner violento, ma che viceversa si incrementano, anche per il fatto che diversi servizi e punti della rete sociale di sostegno risultano chiusi per il periodo vacanziero”.

Avete in programma delle iniziative per settembre?

“Auspichiamo di poter prevedere, pur nei limiti del contingentamento, un aumento delle volontarie in servizio, il potenziamento delle attività da remoto e se possibile anche un ampliamento delle chat. Ipotizziamo anche la realizzazione di un percorso formativo e di aggiornamento su Zoom Meetings, per mantenere alto il livello di competenze e di partecipazione attiva di tutte le volontarie. Infine, dovremo curare alcuni progetti particolarmente importanti: sulla violenza assistita, sulla seconda fase di un progetto europeo nell’ambito del programma Erasmus Plus, sull’attivazione di risorse lavorative e abitative nell’ambito del Piano Strategico attivato dalla Regione Piemonte”.

In ultimo, ricordiamo tutti i modi in cui le donne vittime di violenza possono chiedere aiuto.

“I numeri telefonici fissi sono sempre attivi, in caso contrario verranno date tramite segreteria telefonica indicazioni alternative. I numeri sono 011-530666 e 011-5628314. Poi è possibile consultare il nostro sito, che ha anche diversi materiali consultabili e scaricabili (www.telefonorosatorino.it) o la pagina facebook (https://www.facebook.com/telefonorosa.torino) attraverso la quale sarà possibile utilizzare post o la chat di messengers. È attiva anche la linea telefonica e whatsapp sul numero di emergenza 327-3275692. Ricordiamo anche che è attivo 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 il numero verde antiviolenza che risponde al 1522”.

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