Associazione Sollievo, centro estivo e programmazione dei prossimi laboratori: un’estate senza fermarsi

È stata un’estate ricca, senza mai fermarsi per l’associazione Sollievo. Dal termine delle scuole a giugno, passando per tutto luglio e anche agosto, non c’è stato giorno in cui Sollievo e i suoi volontari non si siano dati da fare. Anche in vista della nuova stagione autunnale che comincia a bussare alla porta. L’Associazione Sollievo ha infatti fornito un servizio di volontariato nel progetto “Ch’estate a fa’?” con la presenza di 3 volontari civilisti e 6 giovani volontari in collaborazione con l’Associazione Culturale Filodrammatica Music-All e lo farà anche nell’ultima settimana di agosto.

La presidente di Sollievo Silvana Papandrea racconta così l’attività di volontari e civilisti al centro estivo: “Il nostro è un servizio di supporto, aiutiamo nell’inserimento dei ragazzi con disabilità. È un’attività questa che ci impegna da anni e di cui siamo molto fieri. Come da anni facciamo un corso di formazione agli adolescenti per poter operare in un centro estivo: è una formazione sul campo che ci consente di coinvolgere attivamente i ragazzi allontanandoli magari dalle tentazioni della strada. Del resto – continua Papandrea – da sempre la nostra attività è votata a fare capire anche ai più giovani che cosa voglia dire fare servizio volontariato e cosa voglia dire dedicare il proprio tempo agli altri. È un lavoro di sensibilizzazione a cui teniamo molto”.

Nei giorni scorsi, invece, i giovani volontari dell’associazione hanno iniziato a occuparsi di organizzare le attività proposte nei vari laboratori che verranno proposti nel prossimo anno scolastico. Tra questi quello della “cusqola”, molto caro all’associazione, progetto promosso per mettere al centro dell’attenzione il benessere psicofisico del bambino. Questo programma presenterà percorsi educativi e di inclusione utilizzando la metodologia “Education art to love” (Educazione all’arte dell’amare), un’istruzione positiva che utilizza il linguaggio fiabesco al fine di insegnare a riconoscere sé stessi come esseri unici e meravigliosi rispettando la diversità di ognuno, quest’ultima vista come elemento da donare all’altro e risorsa fondamentale per una crescita individuale e di gruppo.

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