ATE Associazione Traumi Encefalici, il 19 settembre ha inaugurato la nuova sede

Domenica 19 settembre, ATE Associazione Traumi Encefalici ha inaugurato la sua nuova sede a Torino all’Educatorio della Provvidenza (corso Trento 13). La sede resterà aperta tutti i pomeriggi della settimana lavorativa e potrà essere usata dagli associati per socializzare e seguire i vari laboratori terapeutici dei quali fruiscono gratuitamente sin dal 1993. Durante l’inaugurazione l’associazione ATE presenterà anche tutti i suoi nuovi progetti e le azioni di sostegno pensate per le persone con grave cerebrolesione acquisita e alle loro famiglie.

 

La presidente di ATE Laura Bellagarda parla così dell’appuntamento in calendario: “Siamo ovviamente contenti di poter contare su questo nuovo spazio, un’opportunità davvero importante per tutte le persone di cui si occupa la nostra associazione. Per noi davvero si apre un mondo tutto nuovo: le persone che seguiamo hanno infatti bisogno di terapie per lungo tempo, ma anche di un luogo dove poter socializzare, coltivare relazioni e continuare a migliorare memoria, orientamento e sì anche il proprio umore. La nostra speranza è che questa sede possa diventare anche un punto di riferimento per le famiglie, perché troppo spesso queste vengono abbandonate a se stesse”.

L’ATE Associazione Traumi Encefalici opera dal 1993 con lo scopo di aiutare chi ha subito un trauma cranico e la sua famiglia. Si occupa di persone che hanno subito il trauma a causa di incidenti sulla strada, sul lavoro, nello sport, e anche di persone con esiti di ictus. Gli interventi mirano al loro reinserimento sociale, dal momento che il danno procurato dall’evento traumatico le ha improvvisamente escluse da tutti i contesti di socialità e le ha private di alcune delle capacità necessarie a proseguire l’attività lavorativa o a riprendere gli studi. La possibilità di praticare in modo continuativo le attività qualificate e monitorate che l’ATE organizza contribuisce a stimolare l’utilizzo delle capacità residue di queste persone, anche nell’ottica di mantenere i risultati raggiunti con la riabilitazione. La percezione di questi risultati e il senso di appartenenza a un gruppo arricchiscono l’immagine di sé e del proprio valore, e sostengono la volontà e la capacità di relazionarsi in modo soddisfacente con il contesto familiare e sociale.

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