AVO Torino, d’estate come tutto l’anno: la forza della cura

Nessuna vacanza per l’Associazione Volontari Ospedalieri sezione di Torino. Neppure ad agosto. Grazie alla dedizione, alla disponibilità e anche a una ben calibrata turnazione, anche nelle calde settimane di luglio e agosto l’AVO ha potuto dare il proprio prezioso contributo. Tante le strutture “coperte” dall’associazione: dal Regina Margherita alle Molinette e al Mauriziano, ma anche le RSA di Via San Marino, Cit Turin e Crocetta, i servizi garantiti hanno raggiunto numeri tutt’altro che estivi. 

Grazia Aleotti, referente per l’RSA della Crocetta (180/190 anziani assistiti), spiega candidamente il segreto di tanta cura e dedizione verso persone che vivono un delicato periodo di fragilità: “La verità è che noi volontari ci affezioniamo tantissimo e siamo i primi a non voler lasciare sole queste persone, per giunta in un periodo dell’anno come questo. Personalmente, da quando sono in pensione, la possibilità di organizzare le ferie a luglio o a settembre, mi permette di dare la mia disponibilità in un mese complicato come questo, ma AVO Torino ha una turnazione efficace dei volontari tale da consentire di fatto che le attività rimangano invariate. Un vantaggio quest’ultimo per i nostri assistiti che non devono cambiare così cambiare le loro abitudini”. Ancora Aleotti: “È dal gennaio del 1994 che sono una volontaria AVO. Sono fiera di ciò che l’associazione realizza ogni anno, per il sentimento che riesce a esprimere in ogni attività che la vede coinvolta. Senza amore nulla di questo sarebbe possibile. E soprattutto senza amore non ci sarebbe un beneficio anche per noi volontari”.

Monica Amadori, altra volontaria AVO, referente per le Molinette, parla della forza dell’ascolto: “Da qualche mese fortunatamente siamo potuti ritornare in reparto, dopo le lunghe restrizioni per via del Covid. Alle Molinette, oltre al lavoro di accoglienza, siamo tornati in geriatria e poter passare del tempo con i malati è la nostra mission. Chiacchierare, ascoltare, passare del tempo specie con le persone più anziane è la cosa che ci piace di più, anche perché sappiamo che è quella più utile, perché infermieri e OSS non sempre riescono per le loro mansioni a dedicarsi loro come invece possiamo fare noi”. Continua Amadori: “Il lavoro di accoglienza è certamente utile, perché si è punto di riferimento magari in una situazione complicata per le persone. Essere di aiuto nel dare informazioni alle persone che si presentano in ospedale non è cosa banale. Però è anche vero che AVO nasce con un’altra mission, quella appunto di essere un supporto per il degente o il malato, non per la struttura ospedaliera. Un supporto al malato e al degente che non sempre gli operatori sanitari possono dare schiacciati come sono magari dalle loro incombenze. È per questo che il ritorno in reparto per il volontario AVO è una bella notizia”. Sempre Amadori: “Le settimane estive sono difficili perché sembrano dilatarsi: la nostra presenza credo venga maggiormente apprezzata perché forse in alcuni casi si tocca con mano maggiormente un forte senso di solitudine”. Per chi fosse interessato a mettersi in contatto con l’AVO, anche eventualmente per iniziare un percorso di volontariato, può contattare l’associazione alla mail: info@avotorino.it.

 

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