Joni and Friends Italia, tutte le iniziative pensate per le persone con disabilità

Joni and Friends Italia è un’associazione che opera da oltre 20 anni nell’ambito della disabilità. Questa organizzazione di volontariato di ispirazione cristiana (evangelica) si preoccupa di offrire non solo un aiuto materiale a chi soffre, ma anche spirituale e formativo al fine di aumentare nel maggior numero di persone, e anche in seno alle diverse istituzioni, la coscienza della disabilità e dei problemi che ad essa sono legati.

Anche Joni and Friends, come tante associazioni di volontariato che operano nel territorio torinese e piemontese, ha dovuto in qualche modo rivedere il proprio modo di agire. E così nel pieno rispetto delle normative vigenti sono state messe a punto una serie di iniziative “digitali” che hanno permesso di non arrestare del tutto l’attività. Una delle volontarie Maria Dolores Turo racconta così l’impegno dell’associazione in queste ultime settimane: “Uno dei primi passi è stato quello di creare una chat, chiamata “Ti ascolto con il cuore”, rivolta ai disabili adulti e alle loro famiglie. È uno spazio dedicato a coloro che hanno bisogno di un momento e di qualche parola di conforto. Ci sono quattro volontari impegnati 24 ore su 24 che ricevono messaggi e che chattano con le persone. Questa chat permette di conoscere i problemi, cosa che ci permette di indirizzare poi meglio le persone perché queste problematiche vengano ben approfondite e affrontate”. 

Continua Turo: “Questa chat è un’estensione di fatto di quanto l’associazione già faceva prima dell’arrivo del coronavirus. Joni and Friends nasce infatti innanzitutto per ascoltare, per stare vicino il più possibile alle persone disabili emarginate in questa società. Il nome dell’associazione in questo senso non è casuale: “friends” indica proprio la volontà di creare una rete di amicizie in grado di non lasciare nessuno da solo”. Prima che il lockdown fermasse tutto i volontari di Joni and Friends effettuavano anche delle visite nelle strutture ospedaliere, nelle strutture residenziali e anche a domicilio per offrire ai disabili tempo e appunto amicizia. È proprio questa è stata una delle rinunce più dolorose di quest’ultimo periodo; così Turo: “Abbiamo dovuto sospendere a malincuore. Non eravamo in grado di poter continuare una simile attività vista la situazione. Siamo comunque riusciti a mantenere un canale di comunicazione aperto sfruttando telefonate e videochiamate con tutte quelle persone con cui eravamo già in contatto”. 

Oltre alla cura del benessere psichico, Joni and Friends ha pensato anche di offrire un servizio per quello fisico. Sempre Turo: “Sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook è possibile trovare video con una serie di esercizi e tutorial per l’attività fisica pensati proprio per i disabili in base anche alle differenti problematiche di ognuno. Stare fermi a lungo può essere pericoloso e rischioso e quindi questa serie di esercizi, pensata per altro da professionisti del settore disabili, è un ottimo modo per tenersi attivi. La prima conseguenza è che questi esercizi fisici permettono alle persone di essere parte di una comunità e sentirsi meno sole e più comprese”. 

Una delle attività che vede sempre protagonista Joni and Friends è poi la raccolta e la manutenzione di ausili e materiale ortopedico da offrire alle persone in difficoltà (anche all’estero) o a chi è semplicemente in attesa per motivi burocratici. E proprio su questo tema l’associazione è in procinto di iniziare una nuova “battaglia”. Turo spiega: “Sull’esperienza di quanto succede a Roma con l’AMA, l’azienda di raccolta rifiuti comunale, vorremmo istituire anche sul territorio torinese dei punti di raccolta dove le persone possono convergere per liberarsi di tutti quegli ausili di cui non necessitano più, magari anche da riparare e ricondizionare, e di cui si vogliono liberare per i più svariati motivi. Ci piacerebbe rendere attivi questi punti di raccolta il prima possibile e non appena sarà possibile riprendere le attività vorremo iniziare un’azione di sensibilizzazione su questo tema. Stiamo ancora cercando di capire come sarà meglio muoversi, ma è nostra intenzione provare a fare qualcosa sul tema”.

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